la variabilita' del peso non e' data dalla quantita' di carbonio ma dall'impregnazione delle resine o dal tipo di resina stessa.
Vito che ho passato l'ultimo anno a provare, testare,distruggere diverse coppie di cerchi credo di poter fornire alcune indicazioni di supporto e di spiegazione probabilmente utili:
-le fibre usate per realizzare la maggior parte dei prodotti compositi sono già pre-impregnate di conseguenza le differenze di peso su un cerchio dipendono (se superiori a 10-15gr) dal tipo di laminazione utilizzata per realizzare una struttura che regga "a sufficienza"quindi dalla quantità di carbonio utilizzata.
-Una volta definita la laminazione "minima" di fibre bisogna stabilire quale margine di sicurezza ci si vuole prendere perchè se è vero che le fibre minime sono sufficienti per lo sforzo che deve reggere il cerchio in condizioni di utilizzo non è altrettanto garantito che ci siano spessori sufficienti a garantire altre possibili sollecitazioni non usuali (esempio una sassata laterale o un atterraggio su una pietra tagliente).
Certo è che rompere dei cerchi non piacevole e conviene sempre considerare se vale la pena spingerci al limite su questi componenti.
Personalmente quando leggo di cerchi in fibra da 300gr in primis mi viene da fare i complimenti per la realizzazione, ma in seconda analisi (conoscendo la laminazione di un cerchio in carbonio e conoscendone i limiti) qualche dubbio sulla tenuta alle "extra" sollecitazioni mi viene.
L'argomento è delicato e lo spiego anche con un esempio:
Un nostro atleta domenica ha rotto una piega manubrio da enduro perchè è caduto in speciale, si è rialzato ed è ripartito come se niente fosse e dopo altri 30 secondi la piega ha ceduto perchè si era creato un innesco nel collarino di fissaggio freno..
Tutto questo per dire:lavorate pure sulla leggerezza perchè ci sono prodotti meravigliosi in giro,ma lavorate con molta attenzione ed ispezionate bene le vostre "chicche" dopo ogni uscita "sospetta"