Riporto testualmente da MtbAction di aprile una lettera scritta da un lettore a proposito dei canali generosi e relativa risposta della redazione:
"...Ultimamente sento sempre più parlare dei cerchi con canali larghi (30mm!) e "hookless", per come si deformi più correttamente la gomma e si possano usare pressioni più basse, aumentando grip e confort.
Dicono quindi che non ci siano paragoni con i canali stretti e via discorrendo...E qui la domanda sorge spontanea: se è così vantaggioso, come mai i produttori famosi di ruote (Mavic e Dt Swiss) e di bici ancora non li propongono ? Che sia la solita moda italiana ? O è che tutti questi vantaggi sono una bufala ? Tiberi però ci ha vinto il titolo italiano XC....Mi piacerebbe quindi moolto sapere che ne pensate voi"
Mtb Action:
"Diciamo che anche in questo caso c'è fin troppa poesia nel cavalcare quello che è l'indubbio vantaggio dato da un canale un pizzico più largo, e comunque da rapportarsi sempre all'effettivo ambito di utilizzazione ed alle coperture utilizzate.
Non c'è quindi una misura che vada bene per tutti ed anzi quella da 30 mm non va quasi bene in alcun contesto, perchè troppo ampia. Così come non è vero che l'aumento del canale consenta variazioni di pressione così elevate. E non è nemmeno vero che la soluzione hookless risulti la panacea di tutti i mali. Ha infatti senso solo sui cerchi in fibra di carbonio, poichè questi presentano un bordo assai più spesso di quelle invece in alluminio. Se a quest'ultimi si togliesse la piegatura ad L sul terminale del bordo, si trasformerebbe il bordo stesso in una sorta di "lama" pronta a pizzicare non solo la camera d'aria, che nel tubeless non c'è più, ma anche la carcassa del pneumatico stesso. E lì si che sono dolori..
Quanto a chi vinca e pedalando cosa, il discorso è diverso e più complesso. Come diciamo sempre... ...certi atleti avrebbero vinto a prescindere dal materiale da loro utilizzato, ovviamente nei limiti del ragionevole