Autore Topic: Nevralgia del pudendo  (Letto 3025 volte)

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Offline michi100

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Nevralgia del pudendo
« il: Giugno 24, 2016, 12:13:46 pm »
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Ciao ragazzi, so che qui c'è un sacco di gente preparata, per questo motivo provo a porvi questo quesito.
Un mio amico, dopo un anno e mezzo di visite, diagnosi e terapie, ha scoperto di essere affetto dalla nevralgia del pudendo.
Ora, oltre ad aver abbandonato l'attività ciclistica da un annetto circa, ha avuto dal neurologo la notizia che non potrà andare più in bici.
Qualcuno di voi conosce questa malattia ed è in grado di dirmi se c'è, secondo voi, la possibilità di tornare a pedalare.
Ci sono ormai selle di tutte le forme, fatte anche su misura, può essere che non ce ne sia una di forma adatta, che non vada a comprimere il nervo coinvolto?
Grazie a tutti quelli che mi daranno un consiglio

Offline giorgiof

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Re:Nevralgia del pudendo
« Risposta #1 il: Luglio 09, 2016, 11:11:11 am »
Ciao, specifico che non sono un medico. Le patologie dolorose possono avere cause diverse, anche se per quanto ne so io il nervo pudendo attraversa la schiena e quindi non é affatto detto che sia la sella. Quello che posso consigliare é di sentire anche un medico sportivo che segue gli atleti... e poi per mia esperienza le infiammazioni non passano subito anche a fronte di interventi correttivi corretti. Nello specifico ho avuto un paio di anni fá problemi di minzione dovuti a prostatite che mi sono durati piú di un anno, risolti con sella corretta e terapia. Un medico mi disse di lasciar perdere la bici, l'altro di fare potenziamento e di usare un'altra sella. Alla fine ho risolto, ma non é srato immediato



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Offline morgan74

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Re:Nevralgia del pudendo
« Risposta #2 il: Agosto 29, 2017, 11:41:55 pm »
Ciao... Ti porto la mia esperienza.... Vengo pure io colpito da postatite e nervalgia  del punendo... Dopo quasi due anni di calvario tra intolleranze ai medicinali  visite per mezzo veneto e vari cambi di sella.... L unico consiglio che posso dare al tuo amico è di andare da un bravo osteopata "che controlli bene la schiena" un po' di pausa dalla bici e poi che provi la sella smp... Brutta da vedere ma nel mio caso ha risolto il 99% dei problemi... Auguroni

Offline francio327

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Re:Nevralgia del pudendo
« Risposta #3 il: Marzo 13, 2018, 03:21:52 pm »
Sono nuovo del forum e non ho scritto mai nulla, però mi preme portare un contributo a questo post.
I disturbi a livello pelvico sono spesso di difficile definizione e sono altamente debilitanti in tutti gli aspetti anche extra ciclismo.
Se il tuo amico ha già avuto una diagnosi specifica di nevralgia credo avrà fatto l'esame specifico elletromiografico (spero per lui di no),
calcolate che, l'elletromiografia del pudendo si fà attraverso un ago di 15 cm da inserire all'interno del bacino,vi lascio immaginare l'esecuzione.
Se anche l'esame da lui fatto fosse positivo, bisogna considerare che su questa "patologia" non tutti i neurologi sono di comune accordo, l'eziologia dei sintomi ascrivibili non sono chiari,hanno pareri discordanti.
Per esperienza personale gli consiglio di affidarsi ad un ortopedico ed ad un osteopata di rinomata capacità ed esperienza, per analizzare la sua situazione nel complesso, vedere se ci sono altri problemi e dare un occhiata sia al suo assetto fisico, che a quello della bici da un biomeccanico, il bacino è una struttura chiave del corpo, può subire effetti discendenti o ascendenti da altre strutture che vanno analizzate razionalmente.
Io personalmente ho peregrinato anni, spendendo migliaia di euro, salvo poi scoprire di avere un problema all'articolazione coxo-femorale che generava questi disturbi e ho comunque risolto in gran parte tramite:
-osteopatia e fisioterapia mirata
-una buona sella (power della specialized, nel mio caso)
-una messa in sella fatta da un professionista (spesso la sella alta è il primo problema,o una sella troppo stretta)
-ovviamente un periodo di stop abbastanza prolungato (dalla bici, ma non dallo sport)

spero di essere stato utile.
su questi disturbi c'è un sacco di disinformazione e le persone tendono a scoraggiarsi abbandonando le loro attività.