Autore Topic: DOLORI E DOLORINI? LI POSSIAMO CANCELLARE...  (Letto 6310 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline personalpiu

  • Newbie
  • *
  • Post: 10
    • il Blog di personalpiù.net squadra corse
DOLORI E DOLORINI? LI POSSIAMO CANCELLARE...
« il: Ottobre 22, 2008, 09:50:06 pm »
Advertisement
Quante volte, nel mezzo di una piacevole uscita, avete avvertito fastidi e dolori? Alle spalle, al collo e alle braccia. O magari a quadricipiti, tendine rotuleo e polpacci. Per non parlare dei dolori alle dita dei piedi o degli insopportabili fastidi soprassella. La causa è spesso anche un'errata posizione in sella. Ecco i rimedi..
Iniziamo a trattare la parte alta del corpo: testa, collo, spalle, braccia e schiena.
Se avvertiamo lievi giramenti di testa, formicolii al collo e alle spalle: siamo in presenza di un'errata postura nell'allungamento sulla bici.
Come prima cosa dobbiamo prendere in considerazione le manopole dei freni applicate sul manubrio: tenerle posizionate troppo in basso rispetto alla curva, comporta un'eccessiva apertura del polso, così allungato per consentire una distensione adeguata della mano impegnata nella presa della leva-freno.
Questo comporta un'elevata tensione muscolare lungo l'asse di tutto il braccio, con ricaduta sui muscoli trapezi delle spalle e dei nervi che scendono dal collo verso le spalle, con conseguente senso di indolenzimento al collo, lievi mal di testa e non ultimo, formicolii alle mani.
Ovviamente lo stesso problema si presenta quando la distanza sella-manubrio è troppo accentuata rispetto alla lunghezza di busto e braccia o quando comunque il dislivello tra sella e manubrio è esagerato.

Altro dolorino tipico del ciclista, è l'indolenzimento dei tricipiti.

Anche qui la causa principale è di solito l'eccessivo sbalzo tra sella e manubrio, ma spesso si sottovaluta l'errata postura della sella che se troppo bassa in punta, comporta uno sbilanciamento del peso del busto del ciclista in avanti, con conseguente aggravio di peso sui tricipiti e anche su polsi e mani.
Al contrario però, una sella troppo alta in punta, comporta l'eccessivo arretramento del peso, che di conseguenza va a gravare la schiena, specialmente nella sua parte bassa, provocando fastidiose infiammazioni della zona lombare.

A proposito della parte centrale del corpo, la problematica tipica del ciclista principiante è l'arrossamento del soprassella. Ma, sempre che la cosa possa consolarvi anche un ciclista professionista che d'inverno lascia la bici in un garage per una decina di giorni, quando riprende per le prime pedalate, soffre dei medesimi problemi del principiante.
Con alcuni necessari accorgimenti però possiamo limitare il problema. Prima di tutto serve una pomata all'ossido di zinco (si trova in farmacia), che applicata sulla pelle sintetica del pantaloncino o direttamente sulla zona cutanea interessata allo sfregamento, lenisce la frizione tra sella e cute e ammorbidisce comunque la pelle del pantaloncino.
Non dimentichiamo però l'importanza di sedersi su una sella comoda, assolutamente non rigida, possibilmente dotata di una minima imbottitura.
Consigliatissimo il pantaloncino con il fondello gel, una soluzione che riduce notevolmente i problemi del soprassella.

Infine prendiamo in esame la parte bassa del corpo quella spesso più soggetta a dolori e fastidiosi indolenzimenti, che per il ciclista rappresenta il cuore della forza locomotrice.

Il mal di gambe

Quando dovuto a un origine meccanica, ha una casistica tutta particolare e un ciclista di esperienza sa riconoscere benissimo l'origine del suo dolore semplicemente dalla localizzazione ove questo si verifica. Il dolore del quadricipite e del retto femorale ha origine dalla posizione troppo bassa della sella rispetto a quella adeguata.
Senza dimenticare che una sella troppo bassa, costringendo il tendine rotuleo a lavorare in una posizione troppo 'chiusa' nell'articolazione del ginocchio, causa infiammazioni tendinee acute e molto noiose da debellare.
Al contrario il senso di indolenzimento che può cogliere il bicipite femorale dipende quasi sempre da una posizione della sella esageratamente troppo alta, che costringe il bicipite a distendersi troppo.
Da ultimo arriviamo ai piedi ed ai tanto fastidiosi formicolii che attanagliano il pedalatore specialmente nei mesi estivi.
Di sicuro una suola estremamente rigida facilita la trasmissione della forza di spinta dal piede al pedale stesso, senza oscillazioni o malaugurate dispersioni di energia. Com'è altrettanto vero però che una compressione accentuata del piede all'interno della scarpa provoca infiammazioni e formicolii vari.
Qui entra anche in gioco l'importanza del posizionamento della tacchette sulla suola, che debbono essere collocate sulla diagonale posta tra le due ossa del metatarso del piede, quindi né troppo in punta, né troppo sul tallone.

In definitiva ogni dolore derivante da un'errata postura del ciclista sul mezzo ha con ogni probabilità una soluzione efficace, che un esperto biomeccanico può individuare in pochi secondi.
Se invece al termine di un'uscita più lunga del solito avvertite mal di gambe generalizzato, debolezza, indolenzimento alle ossa, brividi di freddo...la terapia giusta? Riposo e riflessione: forse per una volta avete un po' esagerato coi chilometri...
« Ultima modifica: Febbraio 07, 2009, 07:38:20 pm da ExtraSgrilli »