Autore Topic: Attenti all'EPO  (Letto 6770 volte)

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Offline cardiobike

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Attenti all'EPO
« il: Marzo 12, 2007, 07:44:59 pm »
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Recente articolo pubblicato sulla nostra bibbia, il New England Journal of Medicine: gli effetti dell'EPO quando si hanno normali valori di emoglobina sono nefasti.
E' una ricerca effettuata su Pazienti affetti da insufficienza renale cronica; tuttavia il concetto degli effetti negativi di tale farmaco quando si opera una iper-correzione (cio? quando si porta l'emoglobina oltre certi valori), penso possa valere anche per gli sportivi che pericolosamente ne fanno uso.
Ovviamente in questi soggetti i valori basali di emoglobina sono normali o gi? tendenzialmente alti: pensate un p? che pu? accadere.

"Cautela nella correzione dell?anemia da insufficienza renale"
Key words: anemia, IRC, EPO

La riduzione dei livelli di emoglobina nei pazienti affetti da nefropatia cronica si sviluppa solitamente come deficit della capacit? di sintetizzare l?eritropoietina. Pertanto l?uso di eritropoietina ricombinante umana (EPO) rappresenta il trattamento d?elezione per tale condizione patologica. Questa opportunit? ha modificato la qualit? di vita dei pazienti con Insufficienza Renale Cronica (IRC), anche se rimane da stabilire quale sia il livello ottimale di emoglobina da raggiungere.

Recenti studi apparsi sul New England Journal of Medicine1 hanno dimostrano che nei pazienti con nefropatia cronica l'uso di un livello target di emoglobina di 13,5 g/dl (rispetto a 11,3 g/dl) ? associato ad aumento del rischio cardiovascolare senza nessun miglioramento incrementale nella qualit? della vita e che la correzione precoce e completa dell'anemia non riduce il rischio di eventi cardiovascolari. Una meta-analisi pubblicata su Lancet2 conferma e rafforza l?ipotesi che nei pazienti nefropatici cronici la correzione completa dell?anemia con EPO aumenti il rischio di morte e di eventi cardiovascolari.

La valutazione nella scelta dei trial ? stata guidata da precisi criteri di eleggibilit?:

gli studi clinici dovevano mettere in evidenza la correlazione esistente tra differenti livelli di concentrazione di emoglobina e la somministrazione di agenti stimolanti l?eritropoiesi (epo- alfa, epo-beta, darbepoietina o placebo) in pazienti nefropatici cronici;
studi con meno di 100 pazienti erano esclusi;
studi con follow up < a 12 settimane sono stati esclusi.
Venivano valutati pazienti tra i 50 e i 65 anni con modesta o severa riduzione della velocit? di filtrazione glomerulare in follow up compreso tra i 12 e i 48 mesi.

L?esito pi? rilevante ? stato il riscontro in pazienti con livelli di emoglobina normali compresi tra 12.0-16.0 g/dl di un incremento del rischio di morte per differenti cause del 17% (RR 1.17, 95% IC 1.01-1.35; p=0.031). Il rischio di trombosi arterovenosa risultava superiore nel gruppo di pazienti con emoglobina pi? elevata rispetto al gruppo con emoglobina pi? bassa (RR 1.34, 95% CI 1.16-1.54, p=0.0001). Similmente il rischio di problemi nel controllo della pressione arteriosa ? stato significativamente maggiore nel gruppo con livelli di emoglobina pi? alti, rispetto al gruppo con livelli target inferiori, in base all?utilizzo del modello di ricerca ad effetti fissi (RR 1.27, 95% CI 1.08-1.50; p=0.004). La somministrazione di EPO nei due gruppi non comportava una differenza significativa dell?incidenza d?infarto del miocardio.

Questi lavori mettono in primo piano l?opportunit? di definire in modo univoco il corretto livello di emoglobina da raggiungere in pazienti con anemia da IRC, considerando il significativo incremento del rischio di eventi avversi, tra cui la morte, quando l?emoglobina viene riportata tra 12.0 e 16.0 g/dl. Queste acquisizioni rinforzano le raccomandazioni delle linee-guida italiane3 che, consigliando un target di emoglobina tra 11 e 12 g/dl, sembrano appropriate nel garantire condizioni di vita migliori e una ridotta incidenza di eventi avversi nei soggetti anemici con IRC.

Bibliografia


Singh AK et al. Correction of anemia with epoetin alfa in chronic kidney disease. N Engl J Med 2006; 355: 2085-98.
Drueke TB et al. Normalization of hemoglobin level in patients with chronic kidney disease and anemia. N Engl J Med 2006; 355: 2071-84.
Arintaya Phrommintikul et al Mortality and target haemoglobin concentrations in anaemic patients with chronic kidney disease treated with erythropoietin: a meta-analysis Lancet 2007; 369:381-388
Societ? Italiana di Nefrologia Linee-Guida per il trattamento dell?anemia nell?insufficenza renale cronica Giornale Italiano Nefrologia 20003;S24:61-82

Offline cardiobike

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Re: Attenti all'EPO
« Risposta #1 il: Febbraio 13, 2008, 06:46:18 pm »
Aggiorno la sezione pericolosità dell'EPO. Si stanno evidenziando effetti non solo sulla serie rossa del sangue (incremento del numero di globuli rossi - effetto emopoietico), ma anche effetti che potremo definire strutturali: in questo recentissimo studio si è scoperto che l'EPO può indurre una anomala crescita di nuovi vasi sanguigni con potenziali effetti negativi in alcuni soggetti.
Se alcuni effetti collaterali possono essere tollerati in soggetti malati in cui l'EPO esercita un effetto curativo, tali effetti collaterali sono inaccettabili nel soggetto sano (lo sportivo): una follia correre dei rischi così elevati per la propria salute quando si è sani.
In poche parole scoperti effetti biologici dell'EPO non solo sul sangue, ma anche come fattore di crecita (angiogenesi): e qualcosa che cresce ex novo nel nostro organismo fa paura!


EPO a rischio danneggiamento retinico

In base ad uno studio su animali retinopatici, l'EPO è in grado di favorire la rivascolarizzazione patologica della retina. Ciò non si limita ad aggiungere una nuova funzione all'EPO, ma suggerisce anche che i pazienti oncologici e quelli con patologie correlate ad una crescita anomala dei vasi ematici potrebbero esserne influenzati negativamente. L'EPO dunque influenza anche la crescita dei vasi ematici, e non solo quella degli eritrociti. Si tratta di un ormone glicoproteico prodotto dal rene che stimola la formazione di globuli rossi nel midollo osseo: la tecnologia del DNA ricombinante ha consentito la sua produzione sintetica, ed essa viene usato comunemente per il trattamento di alcuni tipi di anemia, come quella dei pazienti sottoposti a dialisi o chemioterapia. Benchè questa sia la sua funzione più nota, essa è coinvolta anche in diverse funzioni biologche non ematopoietiche: il presente studio dimostra che l'espressione temporale dell'EPO è di importanza critica nel determinare se avvenga una riparazione fisiologica o patologica a seguito di un danno retinico neurovascolare. I risultati del presente studio sono applicabili alle attuali terapie cliniche, ed inoltre potrebbero essere rilevanti ai fini della comprensione delle basi patologiche di altre situazioni che implicano neovascolarizzazione, fra cui la guarigione delle ferite ed i tumori. (J Clin Invest. 2008; 118: 526-33 e 467-70)

Offline zeromeno

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Re: Attenti all'EPO
« Risposta #2 il: Febbraio 13, 2008, 10:07:39 pm »
quasi mi fai venir voglia di smettere  :biggrin2: