22 Agosto 2010. Era a un pò di tempo che, cartine alla mano e ricerche su internet, mi prefiggevo di andare in esplorazione per completare l'anello del titolo. Convinto il mio amico vicino di casa estiva e stradista Giordano ad aggregarsi, ci siamo ! Alle 7.05 siamo già in bici sul lungo lago di Menaggio dopo aver agevolmente trovato parcheggio. Arriviamo a Dongo dove inizia la lunga salita inizialmente in asfalto (oggi con variante passando da via x Catasco per arrivare a Garzeno, incontrata solo una macchina !). Fa già caldo. Saliamo tranquilli perchè non sappiamo quello che ci attende e consci di fare parecchie ore in bici. Giordano (sulla bdc è un motore!) malgrado i 13kg della sua specialized, in salita pedalabile ha pochi rivali. Arrivati all'inizio dello sterrato jeeppabile allunga decisamente e mi anticipa al rifugio Giovo. Io non sono al top. Non ho ben digerito l'abbondate colazione, sperimentata per affrontare il lungo giro. Et voilà ! Giordano estrae una cola dallo zaino e, dopo i noti immediati effetti secondari, stò decisamente meglio! Mangiamo qualcosa e dopo il rifugio verso ovest a sin. inizia il sentiero della via del ferro che arriva dalla Val Cavargna. Qui Giordano è chiaramente in difficoltà, da stradista gli manca la tecnica... ah ho omesso un particolare, soffre di vertigini ah ah!! .. quando il pendio al lato sin del sentiero è a strapiombo preferisce andare a piedi lanciandomi improperi ( e me ne ha detti davvero tanti). Io riesco a fare "netto" tutto il lungo sentiero che ad anfiteatro ci porta proprio sotto il Rif. Sommafiume. Qui (siamo a 1800 mt ca.) non si va al rifugio ma tenendo la ds iniziamo a spingere in salita a piedi con parecchi tornanti ( il cartello indica 1h al Motto della Tappa, punto + alto di oggi , 2078 mt), non vi nascondo che ci domandiamo + volte se proseguire. Giordi prima ha fatto già tratti a piedi, il dubbio è non sapere quello che ci attende dopo lo scollinamento, ma non desistiamo e solo dopo 40' arriviamo al Motto (siamo allenati anche a camminare dopo qualche uscita con gli scarponi!). Ho notato (e ringraziato chi ha costruito la via del ferro) che i tornati destrorsi, fanno iniziare dei tratti decisamente molto meno ripidi, l'ideale per rifiatare. Al Motto non ci fermiamo molto (barretta ed acqua), un pò di foschia ed il vento sulla maglie bagnate ci mettono fretta. Da qui si vede il lungo taglio nella montagna che sale dalla Val Cavargna, uno spettacolo è la lunga via del ferro. Ben presto capiamo quello che ci attende. La via è decisamente malmessa a tratti esposta. In sostanza facciamo 80% a piedi ed un 20% in bici fino a Dosso-Finsuè dove ritroviamo l'asfalto, dopo aver superato l'Alpe Stabiello, Monti di Pianca e Mondroro. Arriviamo a Cavargna dove chiedendo ci dicono che è più corta ed ha meno dislivello fare la Val di Rezzo. Siam già un pò stanchi e qui ci sciroppiamo altra salita. Godevolissima la lunga discesa fino a Corrido. Segue Carlazzo poi Gotto. Qui stanchi invece di proseguire su asfalto per Naggio dal consulto della Kompass prendo a ds un sentiero che, ahimè dopo ancora parecchi mangia e bevi ed alcuni tratti a piedi ci fa spuntare a Velzo (qui eravamo davvero in crisi, senza indicazioni sembravamo persi nei boschi dopo 7h da quando avevamo lasciato la macchina, e Giordi dava di matto!!). Raggiunta Crandola giù in discesa fino a Menaggio.
Beh sono circa 80 km con 2400 mt di dislivello ca. fatti in 6h.40' di pedalata effettiva (8h complessive)
Giudizio. Fisicamente difficile. Bisogna evere anche la tecnica per affrontare i sentieri di montagna ( ma caspita anche Giordi da stradista ce l'ha fatta!). Son contento di averlo terminato, almeno una volta. Credo che difficilmente lo rifarò. Troppi i tratti a piedi per i miei gusti e per la mia schiena. Ah, io in discesa non sono certo un super manico ma mi difendo, forse con AM e + manico sarebbe decisamente meglio per il tratto in discesa dal Motto a Cavargna, ma nel complesso una AM sarebbe anche più pesante nei tratti pedalabili in salita.
Parlandone con Giordi verso casa alla fine anche lui era stracontento come me, per aver affrontato un giro si difficile ma che ci ha regalato splendidi panorami e, solo alla fine ( dopo averlo concluso ), splendide sensazioni.
Seguono foto.