in ricordo di GINO...
del Gino che ripeteva "è tutto sbagliato, è tutto da rifare..."
Quanta strada ha fatto Bartali in bicicletta e nel cuore della gente.
Ci piace immaginare che tutto sia cominciato
sulla salita dei moccoli o sull’erta canina, o su
una qualunque di quelle strade aspre che
difendono le colline di Firenze. Deve essere
stato lì, in un giorno qualunque, che un passante
si è fermato a guardare un ragazzo salire in
sella e quel ragazzo era Bartali. Quel primo
sguardo divertito e ammirato è forse l’inizio
della lunghissima storia che avrebbe fatto di
Gino uno dei personaggi più amati dal pubblico
italiano, e non soltanto da quello sportivo.
Un omaggio al campione, all’uomo, alla sua città
con un affresco corale di immagini e racconti che
legano la fantastica carriera sportiva all’avventurosa vicenda umana.
Un viaggio con Bartali tra le pagine più famose e
quelle più segrete della sua personalità e della
sua storia. Dall’infanzia a Ponte a Ema al primo
incontro con la bicicletta sui colli fiorentini,
gli amici, i primi rivali e poi il successo, la
famosa rivalità con il mitico Coppi, e le
vittorie al Giro e la doppietta al Tour. E la
famiglia, gli amori, i dolori e le salite aspre
della vita, a cui Ginettaccio, toscanaccio
polemico, simpatico e combattivo, non si
sottrasse mai. In un paesaggio dolce come quello
della sua terra, e duro come fu il suo tempo.
una vita corsa al ritmo di un cuore più grande
del normale. Un cuore lento che regalò emozioni a
tanta gente, generoso e forte sui pedali, come
nella solidarietà umana dimostrata negli anni
della guerra. Quando solo, col suo naso triste,
correva verso Assisi per portare documenti falsi
che avrebbero salvato tante vite. E poi l’arresto
a Villa Triste, la grande storia, la cronaca e
gli aneddoti, fino al ’54 quando l’Intramontabile
si ritira ufficialmente dalle corse.
una testimonianza di Gino sull'alluvione
"Per tutto quello che avevo perso ebbi centomila lire. Non rientravo in nessuna categoria, avevo soltanto la tessera di corridore che, a quanto sembrava, non valeva nulla (...) Sono quello che ha corso più di tutti e che ha guadagnato meno di tutti, ma non me ne frega niente. Tanto di là i soldi non se li porta dietro nessuno. E' vero che mi hanno dato un sacco di onorificenze ma se qualcuno le vuole gliele regalo. Le ho avute da gentaglia. Mi dicono che sono un mito, ma che mi importa a me di essere un mito. Il mio amico Kubler, lo svizzero, prende tre milioni e mezzo di pensione al mese, altro che mito! Meno male che l'Arno non si prese anche la mia bicicletta. Forse perché era in soffitta. Ce l'ho ancora e ogni tanto la presto a qualche museo. Con quella, in acciaio e alluminio duro, ci ho fatto tutte le corse. Ha una moltiplica, sempre la stessa, che ha fatto più di cento ottantamila chilometri. (...) Quando ripenso ai tempi dell'alluvione, così come quando penso a tutta la mia vita passata, ringrazio sempre Dio per avermi dato due cose per ogni cosa buona che ho fatto. E lo ringrazio anche per la salute che ancora mi dà. Alla mia età me la cavo ancora bene e leggo anche le scritte più piccole, come quelle sulle polizze dell'assicurazione dove lavora uno dei miei figli, senza bisogno di occhiali. Chi lo sa forse la polvere che m'ha dato Coppi m'ha fatto bene agli occhi".
Grazie Intramontabile!!!!!!
Fara' piacere un bel mazzo di rose
e anche il rumore che fa il cellophane
ma una birra fa gola di piu'
in questo giorno appiccicoso di caucciu'
Sono seduto in cima a un paracarro
e sto' pensando agli affari miei
tra una moto e l'altra c'e' un silenzio
che descrivere non saprei.
Oh quanta strada nei miei sandali
quanta ne avra' fatta Bartali
quel naso triste come una salita
quegli occhi allegri da italiano in gita
e i francesi ci rispettano
che le balle ancor gli girano
e tu mi fai dobbiamo andare al cine
vai al cine vacci tu
Za za za zaz!
Za za za zaz!
Za za za zazza,
za za za za!
E' tutto un complesso di cose
che fanno si che io mi fermi qui
le donne a volte si sono scontrose
o forse han voglia di far la pipi'
E tramonta questo giorno in arancione
e si gonfia di ricordi che non sai
mi piace restare qui sullo stradone
impolverato se tu vuoi andare vai
E vai che io sto qui che aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali
da quella curva spuntera'
quel naso triste da italiano allegro
tra i francesi che si incazzano
e i giornali che svolazzano
c'e' un po' di vento
abbaia la campagna
e c'e' una luna in mezzo al blu.
Za za za zaz!
Za za za zaz!
Za za za zazza,
za za za za!
Oh quanta strada nei miei sandali
quanta ne avra' fatta Bartali
quel naso triste come una salita
quegli occhi allegri da italiano in gita
e i francesi ci rispettano
che le balle ancor gli girano
e tu mi fai dobbiamo andare al cine
vai al cine vacci tu.
Za za za zaz!
Za za za zaz!
Za za za zazza,
za za za za!
za za za za!