Domenica mattina, quasi non voglio uscire, a pranzo ho un appuntamento irrinunciabile, che faccio? Già sabato non sono uscito, mi obbligo ad inforcare la bici e girovagare vicino casa, giusto per mantenere 'la gamba'.
Salgo per il sentiero Francescano, sempre bello ed impegnativo ma il caldo ha la meglio e devio su asfalto. Mentre salgo in lontananza la sagoma di un ciclista, lo raggiungo. Integrale attaccato allo zaino, pedali flat e scarpe 5ten, non posso fare a meno di chiedergli dov'è diretto. Dalle spiegazioni capisco una discesa che ho già fatto, bella ma forse deciderò di salutarlo più avanti e proseguire il mio giro.
Invece una chiacchiera tira l'altra e lo seguo volentieri. Imbocchiamo il percorso che infatti conooscevo ma dopo pochi metri piega a sinistra e si ferma. Si cambia, maglia lunga, ginocchiere, indossa l'integrale, ma dove cavolo andiamo? Le mie ginocchiere sono a casa e indosso le scarpette xc
Lo avverto che mi dovrà aspettare, ma lui non sembra preoccuparsene, lo vedo uno di vecchia scuola, piano ma inesorabile. Il primo trail, Tavola Lunga, è fantastico, passaggi su roccia divertenti e fattibili, poche rocce smossa, il sorriso comincia ad emergere. Maledico qualche volta le scarpette che non si riagganciano, ma ne complesso tutto bene, tengo la sua ruota.
Usciamo su sterrato che riconosco, di solito lo faccio in salita (4km di fondo sconnesso per 500 metri di dislivello positivo). Mentre scendiamo mi avvisa di stare attento che usciremo a sinistra sullo smosso. Arrivati al punto effettivamente è smosso e nascosto dalla vegetazione, ci sarò passato accanto cento volte senza vederlo. Qui imbocchiamo quella che si chiama la Discesa de LU MAGO. Il nome già mi preoccupa, conosco il soggetto chiamato LU MAGO, speriamo bene.
Seguo le linee del battistrada, effettivamente è impegnativo, tratti su roccia belli ignoranti con cambio pendenza e cambio appoggio, li faccio solo perché li fa lui
Alla fine lo chiudo tutto e sono felicissimo, mi sono divertito molto e la bici si è comportata egregiamente, sempre sincera e stabile.
Usciamo su una diga, vicino casa, ci passiamo sopra per raggiungere la strada bianca che avrò fatto mille volte, quando rimiravo la diga pensando ai racconti di un sentiero tostissimo che finiva all'altro capo ma che non avevo mai trovato. Già passare sopra la diga mi mette un certo timore (larga forse un metro e mezzo/due, con discesa e salita nel punto di non ritorno, nella salita mi rendo conto che se sbaglio rapporto e mi pianto vado di sotto, mi passa un brivido.
Una domenica iniziata in sordina e finita a mille
Solo l'Animo Trail mi poteva regalare una giornata così