Sabato un'uscita che si preannunciava bellissima purtroppo è finita male.
Un mio amico, compagno abituale di uscite, è caduto e la persona che era con lui ha attivato il 118, mettendo in moto una macchina che non avevo ancora avuto modo di provare e che oggi non posso che elogiare.
Ma partiamo dal principio:
E' caldo, tanto. Decidiamo di puntare subito in alto e rientrare per un bellissimo ST che, a detta di chi me lo ha fatto conoscere, 'se ti abitui a fare questo puoi andare dove vuoi'.
Inizia subito presentandosi come deve, ripidone con il primo metro quasi verticale con due rocce che spuntano, ti spara diretto verso la successiva curva a destra ma fatto la prima volta te lo gusti sempre a manetta, sembra costruito ad hoc. poi vari passaggi tecnici, sequenze rocciose ma belle fisse, mamma mia queste bici come vanno!
Come solito si formano due gruppetti, Io e Matteo in testa e Sergio e Gianluca sempre qualche metro indietro, Sergio ha una front e scende spesso a piedi, Gianluca lo aspetta paziente.
Io e Matteo arriviamo in un punto che spiana e ci mettiamo ad aspettare. squilla il cellulare di Matteo, lui risponde, mola la bici e si mette a correre su per dove arrivavamo, grida "GIANLUCA!" e parto pure io.
150 metri corsi a palla non mi sentivo più le gambe, Sergio al telefono con il 118, Gianluca a terra che si tiene la gamba con la maglia che fascia poco sopra il ginocchio. Sono operatore di primo soccorso quindi mi è subito chiaro che quello che sento dire "troppo sangue, ho rotto la vena" non è vero, verifico che non corra pericolo, ha si un bel taglio da punti di sutura ma nulla più.
Domande di rito e verifiche, gli faccio cambiare posizione, più comodo e con la gamba leggermente in su. Beve qualche sorso e un gellino, si sente subito meglio.
Sergio intanto parla sempre più agitato con il 118, prendo il telefono. Spiego la situazione, che non è facile dire dove siamo e che quindi avrei atteso i primi soccorsi nel centro abitato poco sotto. Lascio tutti li, raccomandando i telefoni liberi ed a portata di mano, torno alla bici e scendo fino al centro abitato, in tutto sono 400 metri di single track e 2,5 km di strada molto dissestata e pendente.
Al centro abitato 'nascondo' la bici nel recinto di una gentile signora appena in tempo per veder arrivare la Subaru Forester del 118, Dio ti ringrazio, se arrivava l'ambulanza con Ducato erano caxxi.
Li accompagno sul posto, e ripeto l'operazione per portare su Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino. Alcuni li conoscevo pure. Alla fine sul posto eravamo circa 15 persone.
I medici avevano fasciato la ferita e tranquillizzato l'infortunato, CAI e Vigili invece si occupano di imbarellare il mio amico e portarlo a valle:
Che odissea. Il mio amico sta bene, riposo 10 giorni, ha rimediato un bel taglio (5 punti) ed ematoma.
Da fare tesoro:
Protezioni!!!!! Inutile lasciarle a casa. Con le ginocchiere non sarebbe successo nulla.
118: Efficientissimi, da chiamare subito. Seguire alla lettera quello che dicono, sono loro che adeguano il soccorso alla situazione.
Personale Medico, Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco: Veramente persone in gamba, preparati, arrivati in tempi ottimi con un'attrezzatura veramente completa.
Avere sempre a disposizione un dispositivo in grado di indicare le coordinate GPS, anche WhatsApp va bene.
Subaru Forester: la mia prossima auto!