Che dire...il solito fiandre. Lungo, infinito in alcuni tratti, con pioggia e vento, tanto vento. Fatto di muri e di pavè, che di pavè ha solo il nome mentre in realtà sono delle pietre millenarie incastonate nella terra, dove correrci sopra è qualcosa di unico per fatica e fascino.
C'è il fiandre che ti aspetti fatto di gente che alle 8 del mattino te la trovi a bordo strada a farti il tifo sotto la pioggia, bambini compresi, e che ti accompagna per tutta la giornata.
C'è il fiandre che ti aspetti ma non conosci, fatto di un infinita di stradine strettissime, curve e contro curve, dove perdere la concentrazione è un attimo, e la fatica si fa sentire. Tutto questo condito dal vento , immancabile, e dal non finire mi di fare della salita, anche se non segnata ufficialmente
Ah la birra gentilmente offerta dai tifosi sul kwaremont non l ho presa perché si era fatta una certa, e toccava darsi una mossa
Acqua presa, fango preso, vento preso, fatica a regalarne, ma ne è valsa la pena.
Probabilmente la corsa con più fascino e storia.