Altro nuovo telaio da Specialized... tutto molto bello, linee classiche e peso che va ad appianare quasi del tutto il gap ponderale con le bici rim brake.
Quello che però mi fa riflettere è la politica di marketing di Specialized: prima ci hanno storditi per qualche anno con il mito dell’aerodinamica, per cui forme strane, carri con foderi alti corti, cavi integrati, con la cazzata di farci guadagnare 40 secondi ogni 40 km, e noi fessi e allocchi ad andargli appresso. Poi evidentemente si saranno accorti che queste bici erano TUTTE UGUALI (ripeto: TUTTE UGUALI, se si prendono i cataloghi fino all’anno scorso dei vari marchi si vede praticamente sempre la stessa bici con la solo scritta della marca che varia), e quindi ora Specialized ci vuole convincere che questa nuova Aethos è per il “piacere di guida”, e che quindi cavi integrati, tubi piatti e carri ribassati non servono più, e quindi possiamo “scegliere” (che bastardi! Anche l’illusione della scelta ti danno in un mercato che più standardizzato non si può!) tra questa e l’SL7 (la “bici da gara”... ridicoli!). Quindi ora ti fanno “scegliere” tra una bici che non è né carne né pesce (l’SL7, né lèggerà come l’SL6, né aerodinamica come il Venge... quindi una cacata!) e questa nuova Aethos che di colpo rimette al centro di tutto la leggerezza (quindi tutti i discorsi e i dati con cui ci hanno stordito negli ultimi anni magicamente non valgono più).
E, come sempre, ne venderanno a vagonate!
Ultima considerazione: per i fanatici dei cavi integrati “che non si devono vedere”: probabilmente non avete mai provato ad assemblare una bici (magari con freni a disco idraulici) con questi maledetti passaggi interni e accrocchi di manubri integrati... Un delirio per chi deve metterci le mani, ci vogliono ore e grosse dosi di bestemmie, per cosa poi? Un’estetica più pulita?!? Un’aerodinamica migliore?!? Ridicoli... Meritate che il meccanico vi chieda 50 euro di manodopera solo per smontarvi un freno, e se ve lo fate da soli, auguri...
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