ecco cosa scrive nel numero di agosto di MTBAction:
Niner ha proposto alla Sea Otter Classic delle T-shirt con lo slogan “E’ l’anno delle Niner”, una cosa che mi ha dato da pensare, sulla strada del ritorno a casa.
E’ infatti necessario un reset, ogni volta che qualcosa, fino a poco prima percepito come “capriccio del momento”, diviene invece una realtà tangibile. Diceva un insegnante, per me fondamentale a suo tempo, che quando un nuovo concetto si affaccia è come se un ospite importante, ma sconosciuto, entrasse in una sala dove gli altri sono seduti e non c’è più una sedia libera. Tutti si alzano a salutarlo, ma diventa poi necessario trovare un posto dove accomodarlo e alla fine qualcuno “resta in piedi”. E questo è successo. Le 29er sono arrivate, i cross-countristi si sono agitati e pare proprio che le front da 26” non abbiano più la sedia!
Discorsi blasfemi, senz’altro, ma non si può ignorare il fatto che una front da 29” sia superiore ad una da 26” in ogni aspetto della moderna pratica del nostro sport. E’ più scorrevole, sale con meno difficoltà e scende offrendo un controllo avvertibilmente superiore, grazie anche agli ampi volumi d’aria delle sue gomme che, coadiuvate dal diametro maggiore, offrono la stessa capacità d’assorbimento asperità di una full da 100 mm, o quasi.
In poche parole, se oggi si preferisse una front a una full, si dovrebbe ormai optare automaticamente per una 29er, a meno che non si sia particolarmente bassi di statura.
E non disturbatevi a chiedermi ora, puntando il dito scheletrico e lanciando sputi dalla bocca sdentata: “Ah sì...? Allora perché i professionisti corrono invece con ruote da 26 pollici?”
Sono frasi che conosciamo bene e che abbiamo sentito fin troppe volte: quando sono arrivate le prime forcelle ammortizzate, le full-suspended ed i freni a disco. Anzi, i professionisti si sono opposti pure alle gomme tubeless, al punto che di retrogradi ne troviamo ancora adesso nelle fila di qualsiasi griglia di partenza in Coppa del Mondo.
Tra gli amatori invece le 29er saranno presto il mezzo più utilizzato, dato che stiamo assistendo già ad una crescita esponenziale della loro diffusione. E come dicono nel Montana, “Mangiate di più l’agnello, che 10.000 coyote non possono avere torto”.
Vuol dire che il fenomeno attuale del cross-country, Julien Absalon, lascerà la sua fidata Orbea Alma “standard” per salire in sella ad una 29er? Forse no, ma chi alla fine lo detronizzerà ne pedalerà probabilmente una.
Tutti i possibili limiti delle ruote più grandi in diametro sono infatti stati già abbattuti e tecnici come quelli Niner hanno cancellato il problema del peso e della robustezza delle ruote, ed anche e soprattutto ottimizzato le geometrie del mezzo.
Forse l’unica barriera alla diffusione delle 29er tra i professionisti è il fatto che i più forti corrano in Europa, dove le ruote maggiorate stentano ancora ad imporsi sia tra gli operatori che tra gli appassionati, con sole poche eccezioni (ndr: una di queste è l’Italia, il mercato più attivo in questo senso, dopo quello statunitense).
Anche per l’Europa è però soltanto questione di tempo, dato che prima o poi verrà scoperto come una front con ruote da 29” avvicini le prestazioni in discesa di una full da 100 mm e cerchi da 26”, cambiando le cose di colpo.
Ed a quel punto sono pure sicuro che Absalon e soci preferiranno una 29er front, piuttosto di una full con le ruote attualmente in uso.
Cosa succederà ora alla sospensione posteriore? Come si confronteranno le full da cross-country agonistico con una 29er front? Lo faranno decretando in sostanza l’estinzione di qualsiasi full con corse al di sotto dei 100 mm. Se poi si doterà una 29er di una minima escursione posteriore, sarà dura che anche le full con corse da 125 mm sopravvivano.
Al di sopra di questa soglia sorgono invece alcuni limiti e complicazioni, in funzione della difficoltà oggettiva nel consentire un ampio movimento ad una ruota di dimensioni notevoli, come quella da 29” sicuramente è. Non sarà quindi possibile invadere oltre e con effetti rivoluzionari il regno delle mtb con ruote da 26”.
In conclusione quindi, quest’ultime avranno un senso solo se montate su full dotate di corse da almeno 125 mm, parlando del modo più classico di fare mountain biking, naturalmente. Anzi, i più attenti agli “umori” del mercato ne hanno già colto i segnali.
Nell’immediato, cosa cambia per un appassionato del cross-country? Nulla, avendo già una bici con cui pedalare, ma di certo al prossimo acquisto dovrà prendere in considerazione fattori per lui forse nuovi. Prima di decidere gli converrà quindi provare a fondo più di una 29er, perché il risultato sarà senza dubbio sorprendente. E chi ignorerà il mio consiglio, si vedrà inesorabilmente “superare” in ogni senso.