Ieri ho provato la mia nuova Scalpel 29er 1. Rispetto alla versione di catalogo ho effettuato i seguenti upgrade che devo ancora finire di montare e in particolare: ruote ztr crest con tune cannonball e kong X12, comandi XX, guarnitura leoracing 36/22, pignoni XX, freni XX, reggisella AX lightness daedalus, sella antares, manopole KCNC.
PRIME IMPRESSIONI
intanto nota negativa la bici così come la vedete quindi praticamente tutta XX con guarnitura leoracing 36/22 e ruote pesantucce con i RR latticizzati registra alla bilancia 10,5 kg. quindi non ci sono grandi spazi per scendere al limite dei 9 kg, ma forse qualcuno del forum potrebbe farcela con taglia M e allestimenti "da vetrina". Nel set up della bici ho notato che la Lefty carbon deve essere gonfiata leggermente di più di quanto consigliato da cannondale in quanto con tale accorgimento si riesce a fare diminuire quel minimo di gioco di "bobbing" sull tutto chiuso che le nuove lefty ormai presentano come caratteristica standard; consiglio invece di agire su un "ritorno" abbastanza aperto a coloro che gradiscono il comfort tipico dell'all mountain. Stesso concetto vale per il fox rp23 che purtroppo ha un propedal che tende a dare quel minimo di bobbing per me un poco fastidioso, se amate situazioni maggiormente racing andate verso il fox base con semplice aperto o tutto chiuso, io propendo per la seconda versione. Il manubrio truvativ in carbonio da 70 cm circa presenta un'importante curvatura verso l'interno (che favorisce il controllo) quindi se avete una distanza sella manubrio di riferimento consiglio di aumentare di circa 1 centimetro la stessa affinchè la distanza dagli appoggi rimanga invariata. A causa della lunghezza della Lefty invece sono dolori per gli amanti delle posizioni particolarmente racing (elevato dislivello sella manubrio) infatti se non siete dotati di cavallo particolarmente pronunciato troverete difficoltà anche con l'attacco da -15 che cannondale propone. A mio parare la lefty per le 29er dovrebbe essere riprogettata, anche nel suo funzionamento per i motivi che seguono.
IMPRESSIONI DI GUIDA
ho usato la bici su un classico terreno da "granfondo" con tratti di asfalto in salita, sterrato scorrevole, single track ripidi e tecnici (sia in salita che in discesa), il terreno era viscido nel sottobosco, scorrevole ed asciutto nel resto del percorso.
Appena saliti si percepisce una posizione piuttosto racing che quasi stride con l'estetica della bici maggiormente votata all'all mountain, direi che è una geometria azzeccatissima e che ho gradito particolarmente. Nei tratti di asfalto in salita il propedal e il leggero bobbing della lefty si fanno sentire e a me non sono piaciuti particolarmente rendendola un poco "gommosa" e non particolarmente reattiva, molto diverso (in positivo) è il comportamento della Specialized epic in tali situazione. Dove invece la differenza si sente tutta sono i tratti in salita specialmente se single track dove le ruote scivolano particolarmente, ecco in questi tratti a mio parere la bici mostra una grande valenza con il posteriore sempre incollato al terreno e in queste situazioni alla bici si possono richiedere anche performance di tipo più puramente racing. Il pro pedal agisce a dovere senza mai alcuna incertezza. Stessa cosa vale per i tratti misti.
In discesa la stabilità è garantita anche se la giusta taratura dell'ammortizzatore può fare veramente la differenza, l'adozione del X12 poteriore si rivela una perfetta scelta in quanto il carro è sempre perfettamente stabile senza mai alcun sbandamento laterale. Qualche piccola incertezza l'ha mostrata la Lefty quando si deve affrontare una curva stretta dopo una veloce discesa in quanto tende a "coricarsi" dando una sensazione si sotto sterzo ovviabile con una taratura piu "gonfia".
Purtroppo la borraccia non sempre è facilmente raggiungibile, forse sarebbe da optare per un'apertura laterale del portaborraccia, e se usate borracce da 750 mm avrete qualche difficoltà nella gestione manuale dell'ammortizzatore a causa dello spazio minimo degli ingombri.
Da godersi a pieno alcuni discesoni lunghi e scorrevoli comodamente seduti sul poteriore facendosi cullare dal dolce dondolio tipico delle full.
CONCLUSIONI FINALI
Mi sentirei di consigliare la bici a quegli utenti amanti delle granfondo e soprattutto delle marathon che le corrono con lo spirito amatoriale non particolarmente attento alla prestazione e a tutti gli escursionisti che amano trascorrere ore in sella all'insegna del comfort, stabilità e divertimento.