Eccomi qui a compiere il dovuto report del mio periodo di utilizzo della DB-M Saddle.
Innanzitutto un complimento a Mauro per il coraggio e soprattutto per l’iniziativa…
Passiamo alla sella, come al mio solito ho studiato l’oggetto e preso due misure, così giusto per confrontarlo con altri prodotti.
Lo scafo misura 275mm suddiviso in 125mm parte posteriore/centro anatomico e 150 punta/centro anatomico per una larghezza di e il peso rilevato e di 80 grammi ed un altezza di 32mm ( prototipo n°10 adatto per ciclista max 75Kg ).
La prima impressione non appena sali sulla bici è di comodità… una sensazione di confort dovuta anche a quel irrilevante rialzo dello scafo sul posteriore che tanto trascurabile non è ed in salita ti offre una sensazione di sostegno.
Di solito io soffro nelle uscite di fondo, in quelle noiose e lunghe percorrenze su piano che generalmente inserisco nella mia settimana tipo di allenamento e che ti ripagano con indolenzimenti delle dita delle mani, dei piedi e dei gioielli di famiglia.
Non soffro per il soprasella, ma mi da noia la sensazione di formicolio dei genitali in questo tipo di sedute di allenamento, cosa che si è ridotta con questo prodotto che ha una forma dello scafo che scarica le pressioni al perineo.
Giusto per la cronaca, le immediate sensazioni descritte hanno come riferimento precedente una Sella SLR Carbon Flow nuda.
In fuoristrada non ho notato differenza di sorta e ne tanto meno la struttura mi ha trasmesso colpi, pur essendo lo scafo più rigido.
In questo periodo la sella non ha mostrato segni di cedimento o altro, pur essendo in questo periodo, al di sopra dei 75kg, peso massimo consigliato per questo prototipo.
Ho notato solo uno sfregamento sull’interno della coscia sinistra, ma credo sia dovuta ad un leggero fuoricentro del carro rispetto allo scafo, come potete notare nella foto.
Infine, degna di nota, è la finitura dello scafo che è risultato all’altezza del range di mercato in cui si va ad inserire. Tale considerazione, non è fatta in base al mio periodo di utilizzo, ma nasce dalla valutazione delle effettive ore di impiego che ha la sella, già usata in precedenza da diversi bikers e, dalla certezza, che la stessa non abbia ricevuto le attenzioni di utilizzo che in genere ha da parte di chi la sella “l’ha comprata”
Sarei curioso di provare il modello Flow che potrebbe essere come un diamante… PER SEMPRE!!